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Sampdoria-Parma 5-2

Parma, versione 1998. Capolavoro tecnico organizzativo della famiglia Tanzi in tempi per nulla sospetti. L’allenatore Carlo Ancelotti, poteva contare su elementi come Thuram, Cannavaro, Crespo, Enrico Chiesa. La guardia della rete era affidata ad un ventenne di sicurissimo avvenire quale poteva essere Giunluigi Buffon.

Era pure tosta quella Sampdoria che l’11 gennaio 1988 li attendeva al Ferraris pronta a giocare le sue munizioni targate Veron, Montella e Signori e confezionate dal generale Vujadin Boskov. Eh sì, perchè quella più che una partita di calcio sembrava una guerra; troppe e fuori misura le polemiche alimentate nei giorni precedenti. E attraverso la strategia militare di “guerra lampo” accadeva che dopo 45 minuti di gioco i blucerchiati conducevano per 3-0.

Subito Montella al 3’ minuto e una doppietta alla mezz’ora di Signori e Vergassola rispettivamente al 27’ e al 33’ facevano presagire una partiva virtualmente finita. Per giunta all’inizio della ripresa il futuro portiere della Nazionale, forse infortunato ma sicuramente frastornato, lasciò il posto alla sua riserva Nista. Quest’ultimo non ebbe neppure il tempo di scaldarsi le mani che dovette raccogliere in rete la sfera scagliata incidentalmente dal compagno Thuram. 4-0 per la Sampdoria, e non era che il 49’…

Otto minuti più tardi un sussulto di orgoglio da parte degli emiliani, forse consci di dover ripagare il loro appassionato presidente, aveva clamorosamente rimesso in discussione la partita. Questi gli effetti della doppietta dell’ex sampdoriano Maniero. Ma il tutto doveva solo restare nelle intenzioni e nelle speranze dei gialloblu, che sul finire dell’incontro avrebbero subito il pokerissimo da parte, ancora, di Beppe Signori.

Una cinquina finale che rappresenta , a livello di serie A, la più larga vittoria dei sampdoriani sul Parma.

 

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