Genova, 25 agosto 1999

Sampdoria-Cesena 1-2

24' Campedelli, 74' Palmieri (r.), 83' Barollo.


  • Sampdoria (3-5-2): Sereni, Sakic, (1' st Hugo), Grandoni, Stendardo, Vasari (9' st Zivkovic), Vergassola, Doriva, Sgro', Pesaresi, Esposito, Flachi (1' st Palmieri). (22 Ambrosio, 6 Tosto, 19 Casale, 21 Ficini).

  • Cesena (3-4-3): Scalabrelli, Olivi, Baronchelli, Cottini, Campedelli, (12' st Romano), Superbi, Scienza, Barollo, Tresoldi, Pancu (25' st Bondi), Campolonghi (1' st Cangini). (12 Armellini, 3 Manzo, 22 Cevoli, 23 Bianchi).

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  • Arbitro: Rosetti di Torino.

  • Angoli: 8-3.

  • Ammoniti: Baronchelli, Bondi, Scalabrelli

  • Note: 31' st espulso Cottini (doppia amm.)

  • Spettatori: 8.500 circa.


  • Per 45 minuti una partita che non esiste, impreziosita soltanto da un pregevole gesto tecnico di Pancu che in rovesciata, complice un doppio legno, favorisce il gol cesenate. Poi una Samp vecchia maniera, piu' aggressiva e incisiva, rida' per un attimo vita ad una gara che sembrava stregata, ma cede di fronte alla robusta saggezza tattica dei romagnoli.

    Per gli uomini di Ventura, a punteggio pieno nel girone, questa era serata di esperimenti: Grandoni ed Esposito, entrambi reduci da lunghi infortuni, dal primo minuto, il giovane difensore Stendardo (classe '81), destro naturale, schierato a sinistra. Qualche cosa (Grandoni) ha funzionato, molti (quasi tutti gli altri) sono stati protagonisti di una prestazione in gran parte da dimenticare, impacciati negli schemi, imballati nei muscoli e nelle idee, in perenne debito di ossigeno.

    Il Cesena ha disputato una partita perfetta: per 90 minuti ha badato a rintuzzare ogni azione blucerchiata, ha chiuso benissimo gli spazi, ha mantenuto molto stretti i reparti, ha sbagliato poco e senza grandi invenzioni ha svolto con diligenza e correttezza il suo compito. Bravissimi sono stati i bianconeri anche a gestire psicologicamente la gare, dopo il momentaneo pareggio della Samp su un rigore conquistato e trasformato da Palmieri, ottenendo il successo pieno, se pur in inferiorita' numerica con una punizione 'alla Platini' di Barollo.