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Serie B, 33° giornata: Genova, 3 Maggio 2003

   Vicenza-Sampdoria 1-2  

13' Bazzani, 52' Schwoch (r), 53' Pedone

VICENZA (4-3-2-1): Avramov; Rivalta, Bordin, Faisca, Fissore (60' Semioli); Cristallini (83' Veronese), Bernardini, Marcolini; Jeda (55' Margiotta), Zanchetta; Schwoch. (Campagnolo, Guastalvino, Rigoni, Colacone). All. Mandorlini

SAMPDORIA (4-4-2): Turci; Sakic, Grandoni, Conte, Bettarini; Zivkovic (76' Domizzi), Palombo (60' Bernini), Volpi, Pedone; Colombo (69' Flachi), Bazzani. (Casazza, Cassani, Valtolina, Rabito). All. Novellino.

COMMENTO E CRONACA DELLA PARTITA

Per il secondo anno consecutivo, la trasferta di Vicenza, si rivela una tappa felice nella corsa all'obbiettivo stagionale dei blucerchiati. Si tratta di una grandissima impresa che mette forse il sigillo decisivo su questa stagione che ci consacra di diritto a rientrare nel calcio che conta.

Doriani subito determinati ed in vantaggio con Bazzani. Poi due occasioni nitide per il Vicenza sventate da Turci, ma anche la Samp avrebbe le occasioni per il ko. Nel secondo tempo la pressione dei veneti porta al rigore trasformato da Schwoch, ma siamo bravi e fortunati a trovare il gol del ko pochi secondi dopo con Pedone. Dopo questi episodi, arrivano un errore sottoporta di Flachi e l'espulsione del portoghese Faisca per fallo su Zivkovic.

Finale chiaramente convulso con Vicenza disperatamente all'attacco che non trova il guizzo giusto per impattare, mentre la Samp si rende pericolosa in contropiede. Al tirare delle somme la Samp non ha rubato nulla, controllando egregiamente il più forte attacco della serie cadetta.

Tutto ciò è contornato dia risultati clamorosi sugli altri campi. In primis la sconfitta casalinga dell'Ancona con il Bari ma anche il pari interno del Lecce ed il successo della Triestina che ha tenuto ferma la Ternana.

Mancano cinque giornate. La promozione potrebbe arrivare davanti al proprio pubblico contro il Cagliari, tra due sabati. Oppure, in caso di successo e contemporanei pareggi di Vicenza e Triestina, la prossima settimana. Una cosa è certa. Novellino e i suoi lotteranno per vincerle tutte. Non si accontentano di essere promossi. Pretendono di salire in qualità di prima della classe. E fino a questo momento i risultati gli stanno dando ragione.

Tore

L'ARTICOLO DI UN TIFOSO IN ESTASI (IMPERDIBILE)

Ed eccoci arrivati alla resa dei conti! Eh si bella gente, perché all’esplosione di gioia mancano solo una manciata di giorni, forse otto, più probabilmente 13. Ieri sera al triplice fischio del Menti ho chiuso gli occhi, ho liberato la mente da qualsiasi cosa che non sia Blucerchiata e come se fossi sopra ad un vagoncino di un Rollercoaster mi sono lasciato sballonzolare verso l’aria, sbalzato nel vuoto verso un cielo dai contorni fantastici.

In pochi secondi mi sono ritornate alla mente alcune gocce di vita che appartenevano al passato, e ADESSO lo sappiamo, apparterranno all’immediato futuro: Ricordate la voce dello speaker di San Siro? L’ultima volta che l’ho ascoltata è stato in quel maledetto pomeriggio in cui “Antonio Carlos Lemes Tozze detto Catè” ceffò clamorosamente l’appoggio in rete che probabilmente avrebbe significato la parola Serie A anche per l’anno successivo.

Dopo alcuni minuti da quel miraggio ecco la maligna zampata di Ganz, l’urlo disumano di 80.000 persone e il mondo che mi crollò addosso come il silos nel porto al momento della sua ultima implosione. Uscii dal tempio del Calcio con la morte nel cuore guardandolo per l’ultima volta nel pullman prima di imboccare Via Harar per raggiungere la tangenziale. Tra me e me pensavo…..chissà quando mai ci tornerò.

Sono passati 4 anni da quel giorno e adesso che ho la CERTEZZA di tornarci presto e con stimoli ben diversi rispetto a quelli di quel infausto pomeriggio penso e mi chiedo se quello che è successo ieri a Vicenza sia vero o frutto di un Sogno. Ma non è solo una memoria a fare compagnia alla mia mente in questo fantastico momento della mia vita di Sampdoriano: è la FESTA, quella che fra pochi giorni esploderà nella Superba che mi regala la sensazione di volare “sopra un jet”. E’ l’attesa di quel triplice fischio così importante e vitale che mi manda in orbita.

Di quei triplici fischi ne abbiamo ascoltati parecchi nella nostra STORIA. Il primo che ricordo è stato quello di quel pomeriggio 6 Giugno 1982. Quei tre fischi non li sentii perché uscirono da un fischietto lontano 1200 Km, ossia a Bari dove i galletti diretti concorrenti rimanevano al palo contro una galgliarda Sambenedettese. L’immagine di quei 3 fischi la rievoco osservando i ragazzi fermi sotto la vecchia Sud con una radiolina insieme a Mister Renzo Ulivieri. Di colpo un’esplosione di gioia, Zanone e Pat Sala abbracciati e uno Stadio al settimo cielo. Un boato caldissimo che durò fino a notte fonda per le strade di una accaldata Superba.

Poi ci sono stati i tre fischi di Agnolin quella fantastica sera del 3 Luglio 1985, tre fischi che posero fine alla verginità della nostra bacheca che da li a pochi anni si sarebbe riscoperta “ninfomane” di trofei . E che ne dite del triplice fischio al Comunale dopo due tempi supplementari da infarto sotto la pioggia rotti solo dall’incommensurabile gioia di quel tiro di “Big” che si insaccò nel sette? Pochi minuti, trepidanti, molte lacrime di gioia, poi tutti insieme bagnati fradici verso la stazione del Lingotto dove un viaggio di ritorno da mille e una notte ci proiettò in una città invasa da migliaia di fiaccole avvolta di Blucerchiato, accolti a Brignole come se fossimo reduci di una Guerra vinta!

Tralascio il triplice fischio del 28 Giugno 1989 a Cremona quando il Presidente consegnò allo Zar fresco di conferma la Coppa Italia numero 3, per volare alla finale di Goteborg,  in Svezia, in una serata fantastica, dentro uno Stadio Fantastico. Quel triplice fischio e le braccia di Dossena lanciate verso il cielo sono una fotografia indelebile che rievoca un altro rientro da brividi verso una città immersa nel delirio.

Poi quel countdown che ci consacrò CAMPIONI D’ITALIA. Le lacrime di tutti, uomini, donne, bambini, ventenni come lo ero io in quegli anni, tutti in ginocchio di fronte ad una Emozione che non è paragonabile a nessun’altra; quella di vincere lo SCUDETTO non è una semplice gioia, è una sensazione che rischia di farti stare male di farti perdere i sensi per la troppa gioia; chi non l’ha mai vissuta non la potrà mai capire (a meno che non si cimenti in sedute spiritiche ).

Fino ad arrivare all’ultimo triplice fischio; quello dello scorso 5 Maggio 2002, quel pomeriggio della disperazione messi davanti alla più che concreta possibilità di sprofondare in Serie C. Quel goal del Rosso, quella Gradinata così semplicemente SAMPDORIA, quelle lacrime di gioia, le stesse lacrime di quel 19 Maggio di 11 anni addietro, diverse nel loro significato ma identiche nel loro sapore di mare. Lacrime di AMORE verso i COLORI più BELLI DEL MONDO che sarebbero sopravvissuti anche quella volta.

Il resto è storia di oggi. Una Stagione quella che sta volgendo al tramonto che rimarrà legata in modo indissolubile nella Storia, negli anni e nella memoria di ogni Sampdoriano. Una Stagione storica segnata da una Impresa resa viva da una Fantastica Armata di Guerrieri, di un Fantastico Condottiero, di un PRESIDENTE e di uno staff dirigenziale STRAORDINARIO; mai domi fino all’ultimo, impietosi verso chiunque, ben consci della responsabilità a loro attribuita, ovvero non solamente quella di conseguire un risultato sportivo, ma quella di essere consapevoli della Maglia che indossano quando scendono in campo: la Maglia della SAMPDORIA che non è una maglia qualsiasi, non è una Maglia BANALE!

La Maglia della SAMPDORIA E’ LA MAGLIA e stop. Chiunque vada per il mondo con addosso quella casacca verrà riconosciuto come un SAMPDORIANO perché i Colori del Paradiso appartengono solo a NOI, non possono essere confusi con altri di altre compagini. Questa è una delle tante differenze che ci rende unici, originali nel mondo della sfera di Cuoio.

E Voi come lo immaginate il prossimo “triplice fischio”? Lo sapete che ormai è MOLTO VICINO? Lo sapete che in quel momento verrete proiettati in cielo come se foste su una catapulta? Io lo so, e ancora non riesco a capacitarmi sul “come reagirò” in quel momento. Rimarrò stordito, paralizzato, incapace di intendere per qualche minuto come quello del 3 Luglio 1985 oppure esploderò in una crisi di gioia con erogazione di ettolitri di lacrime come quel 19 Maggio 1991?

Il 5 Maggio dello scorso anno al termine di quella gara da Brividi ricevetti un sms dopo quel triplice fischio con sopra scritto “Ma quant’è bello essere Sampdoriani?”. Era un Amico, uno dei miei Amici che stimo di più in senso assoluto. Ebbene, non c’è bisogno di dire quant’è bello essere Sampdoriani. Solo il fatto di esserlo vuol dire essere stati baciati dalla vita e di poter sorridere in un Mondo a Colori.

Ma quel giorno, in quel momento dopo il triplice fischio risponderò a quell’sms. Sarà un bellissimo modo per sentirci ancora una volta semplicemente PARTE DELLA SAMPDORIA. Buona FESTA A TUTTI, che le Danze abbiano inizio!


Axel

Classifica a 5 giornate dal termine:

Sampdoria 61 33 16 13 4 17 12 4 1 16 4 9 3 47 25
Ancona 54 33 14 12 7 17 10 5 2 16 4 7 5 47 34
Siena 53 32 13 14 5 16 10 5 1 16 3 9 4 33 23
Lecce 53 33 12 17 4 17 8 9 0 16 4 8 4 38 29
Vicenza 50 33 13 11 9 17 9 6 2 16 4 5 7 49 41
Ternana 50 33 13 11 9 16 7 6 3 17 6 5 6 39 31
Triestina 50 33 14 8 11 17 12 2 3 16 2 6 8 46 40
Palermo 48 33 12 12 9 17 8 7 2 16 4 5 7 38 36
Cagliari 47 33 12 11 10 16 9 5 2 17 3 6 8 40 40
Ascoli 44 33 12 8 13 16 10 4 2 17 2 4 11 42 42
Livorno 43 32 11 10 11 16 8 6 2 16 3 4 9 39 33
Verona 40 33 9 13 11 16 7 5 4 17 2 8 7 39 39
Bari 40 33 8 16 9 16 4 8 4 17 4 8 5 31 32
Messina 40 33 9 13 11 16 7 8 1 17 2 5 10 45 48
Venezia 39 33 9 12 12 16 4 6 6 17 5 6 6 32 40
Catania 37 33 10 7 16 17 10 4 3 16 0 3 13 38 50
Genoa 35 33 8 11 14 16 6 6 4 17 2 5 10 42 45
Napoli 35 33 7 14 12 16 5 8 3 17 2 6 9 35 45
Cosenza 33 33 9 6 18 17 6 5 6 16 3 1 12 26 43
Salernitana 21 33 4 9 20 17 4 5 8 16 0 4 12 24 54
Livorno, Siena 1 partita in meno

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