Stagioni dal 1990-91 al 1993-94


1990/91 Partiti Victor, Carboni e Salsano, viene richiamato Marco Branca, mentre arrivano Ivano Bonetti ed il nazionale russo Mikhalichenko. L'inizio della stagione è segnato però dagli infortuni di Vialli, Pellegrini, Branca, Vierchowod e Cerezo. Per fortuna i "panchinari" Invernizzi, Lanna e Bonetti offrono prestazioni di altissimo livello. Passati i primi due turni di Coppa Coppe e qualificata ai quarti di finale di Coppa Italia, in campionato si assiste ad una grande partenza, un calo Natalizio con sconfitte contro Genoa, Torino e Lecce (le uniche) ed un girone di ritorno spettacolare in cui furono travolti tutti, Inter e Milan comprese, battute 4 volte su 4. Il suggello della matematica arriva nell'indimenticabile pomeriggio del 19 maggio a Marassi, contro il quasi retrocesso Lecce. La Samp di Boskov era una squadra spettacolare ma pratica, fondata su una difesa solida e attenta con Pagliuca, Vierchowod, Mannini, Pellegrini, Lanna e Bonetti, con a centrocampo, la classe e la sostanza di campioni quali Dossena, Cerezo, Lombardo, Katanec, Pari, Invernizzi e Mikhalichenko. Davanti, supportati dal preziosissimo estro di Branca, i "gemelli del gol", autori di giocate funanboliche e reti sempre spettacolari e decisive. Al timone della "Sampd'oro" la conduzione tecnica di Vujadin Boskov. La sconfitta patita nella Finale di Coppa Italia contro la Roma non guasta la grande festa tricolore.

Il commento di un tifoso allo scudetto


1991/92 Dopo il lungo e meritato festeggiamento ci si concentra sul grande obiettivo della stagione: la Coppa dei Campioni. Ceduti Pellegrini, Branca e Mikhalichenko arrivano Dario Bonetti Alessandro Orlando, Buso e Silas. Dopo una partenza entusiasmante con la vittoria della "Makita Cup" e la conquista a Marassi della tanto sospirata Supercoppa italiana contro la Roma ci si presenta al nastro di partenza del campionato con lo scudetto cucito al petto. E un grande sogno europeo. Persa in campionato una posizione valida per la Uefa, eliminati dal Parma in Coppa Italia, la Samp si ritrova a giocarsi tutta la stagione e la Coppa dei Campioni in un'unica partita. Da tutta Italia si imbarcano per Londra più di trentamila sampdoriani. 

La curva di Wembley colorata di blucerchiato

Gli 11 eroi si preparano alla battaglia

Nello stadio più prestigioso d'Europa, la Samp si trova così a sfidare nuovamente i "blaugrana" del Barcellona in una finale europea schierando, rispetto a Berna, una squadra al gran completo. 

La partenza è tutta spagnola e solo nel finale dei due tempi supplementari i blucerchiati sono pericolosi con Vialli che commette due errori di mira sotto porta. A pochi minuti dalla fine l'arbitro Schmiduber concede agli spagnoli la punizione più amara e dolorosa (oltrechè dubbia) che i sampdoriani ricordino. Ronald "Rambo" Koeman fa il resto... Coppa agli spagnoli.


1992/93 Finisce un ciclo che portò la Sampdoria nel gotha calcistico europeo. Partono Vialli, Boskov, Pari e Cerezo. Con il nuovo allenatore, Sven Goran Eriksson, arrivano a Genova numerosi giovani: Corini, Bertarelli, Serena e Zanini, Sacchetti e Chiesa, Jugovic ma anche il nazionale inglese Walker. Eliminati subito dal Cesena in Coppa Italia, il campionato continua fra alti e bassi. L'Europa sfugge per un punto con grandi rimpianti per i tanti punti persi banalmente. 


1993/94 Deluso per la mancata partecipazione alla Coppa Uefa, che oltre a prestigio ed emozioni avrebbe offerto importanti contributi alle casse sociali, Paolo Mantovani decide così di cambiare parzialmente rotta: cede Lanna, presta Corini e Buso, vende Walker. Arrivano Marco Rossi, David Platt, Ruud Gullit, Chicco Evani e ritorna Salsano. Alla presentazione a Bogliasco non si trova un posto libero neanche sulle colline adiacenti al campo. Erikson si ritrova una squadra praticamente perfetta in ogni reparto. 

Il dream team del 1993/1994 al completo

La partenza in campionato è subito scoppiettante ma, mentre la squadra continua a giocare e vincere alla grande le condizioni di salute del presidente diventano preoccupanti. La notizia della sua dipartita sconvolge tutta la città e tutto il mondo sportivo piange la scomparsa di un uomo che riuscì a conquistare tutti con i suoi indimenticabili insegnamenti di vita. 

A Dicembre Enrico Mantovani occupa ufficialmente il posto del padre alla presidenza blucerchiata, dando seguito alle speranze dei tifosi che vedono nel nome dei Mantovani l'unica certezza per il futuro della società. Lo scudetto rimane un sogno irrealizzabile, ma la squadra diede di nuovo spettacolo lottando quasi fino alla fine ad armi pari con Juve e Milan. 18 vittorie e 64 gol fatti... niente da dire. Da rammentare un 6-2 all'Udinese, un 6-0 al Foggia ed il 6-1 all'Ancona nella finale di Coppa Italia che rimane l'ultimo trofeo blucerchiato. Un'annata sportivamente davvero stupenda.

Il grande Ruud festeggia la Coppa Italia

 


Tore

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